venerdì 21 settembre 2012

I mirabolanti progetti del don - 1


Campo fotovoltaico e foresteria

L’Istituto Morcelliano, fondazione ormai bicentenaria, è nata per impulso dell’Abate Antonio Morcelli con  finalità di solidarietà sociale e con lo scopo di arrecare benefici a persone svantaggiate per condizioni fisiche, economiche, sociali e familiari, in particolare giovani.
Negli ultimi anni, l’attività della Fondazione si era limitata a poca cosa e il grande patrimonio accumulato nei secoli, era rimasto inoperoso, ma abbastanza integro nella sua composizione.
L’intraprendente don Alberto Boscaglia, assunta la presidenza dell’ente, ha pensato bene che fosse giunto il momento per una svolta. Era necessario “valorizzare” quel patrimonio per adeguarlo alle finalità della Fondazione.
Fin qui io capisco tutto e penso che una equilibrata riconversione del patrimonio fosse possibile, anzi auspicabile, per consentire di avere maggiori entrate (rendite) da destinare al soddisfacimento delle finalità dell’Istituto.

Incomincio a non capire più quando viene deciso di modificare lo Statuto dell’ente, inserendovi quella clausola che prevedeva la cessione senza corrispettivo di parte del patrimonio ad altri enti. Praticamente uno smembramento della Fondazione, con cessione al Comune di Chiari di metà del patrimonio e la rinuncia da parte di quest’ultimo al proprio rappresentante in seno al Cda. L’inserimento dell’istruzione dei minori nelle finalità della Fondazione è una conseguenza di tale decisione, in quanto il Comune ha interesse a costruire un polo scolastico con i soldi della Morcelliana e la donazione modale doveva servire a vincolare l’ente Comune a utilizzare quei soldi solo  per quello scopo.
Qui non siamo più nell’ambito della “valorizzazione” del patrimonio dell’ente, siamo alla sua spartizione, siamo alla cessazione della Fondazione come tale, con divisione delle sue spoglie in parti uguali fra Comune e Parrocchia.
Non richiamerò i passaggi attraverso cui questo progetto è miseramente naufragato. Per chi volesse approfondire può leggere qui.
Oggi voglio limitarmi a discutere dei progetti realizzati o in corso di realizzazione, per la riconversione di questo patrimonio.
Preliminarmente dico che sarebbe cosa buona, vista la vivace discussione in corso, che su tutte le iniziative messe in piedi da don Boscaglia,  ci fosse la massima trasparenza. Sarebbe utile che per ogni operazione posta in essere dal CdA della Fondazione, operazioni che interessano l’integrità del suo patrimonio e la sua posizione debitoria, fosse fornito ogni dettaglio. Ciò allo scopo di fugare ogni sospetto e di  consentire ai cittadini di Chiari, veri proprietari dell’ente, di  farsi un’idea precisa di quanto sta avvenendo.
Chiari - Campo fotovoltaico  della Morcelliana

Iniziamo dal campo fotovoltaico. Si tratta di un impianto di 1000 kW realizzato nelle vicinanze della località Santellone su un terreno di 22 mila mq di proprietà della Fondazione. Il costo dell’impianto è di 3 milioni e 180 mila euro, oltre IVA del 10%. Insomma 3 milioni e mezzo di euro. Esso è stato concretizzato attraverso la vendita di un terreno di 7,6 piò che ha fruttato 300 mila euro e l’accensione di un mutuo di 3 milioni 180 mila euro al tasso fisso del 4%, da rimborsare in 12 anni. La rata fissa è di circa 333 mila euro. Alla fine del periodo la Fondazione avrà sborsato qualcosa come 4 milioni di euro circa.
Lasciando da parte per un momento  i problemi relativi all’utilizzo di terra coltivabile per impianti di questo tipo, cosa dai più ritenuta dannosa e controproducente ai fini di uno sviluppo equilibrato del territorio, qui preme mettere l’accento su un fatto. L’operazione è meramente speculativa e si tiene in piedi solo grazie agli incentivi generosamente dati dallo Stato italiano. Senza quegli incentivi l’operazione sarebbe in perdita.
Chiari - Campo fotovoltaico della Morcelliana in via Vecchia per Pontoglio
Ora Francesco Giavazzi, il super consulente incaricato dal Consiglio dei Ministri per la spending review relativamente agli incentivi dati alle imprese, in un suo recente intervento presso una nota trasmissione televisiva, ha detto chiaramente che gli incentivi per questi impianti sono spesi male perchè si tratta di tecnologia ormai obsoleta. Il ragionamento è questo: non è possibile ed è economicamente sbagliato dare incentivi per 20 anni per sostenere una tecnologia già oggi vecchia. Meglio sarebbe togliere questi incentivi e indirizzare i soldi altrove, come ha fatto la Spagna. Probabilmente è solo un’ipotesi di scuola, ma quando si è con l’acqua alla gola si possono prendere decisioni drastiche. Vedi normativa sulle pensioni cambiata dall’oggi al domani senza tanti problemi.
Cosa succederebbe alla Fondazione se questa ipotesi diventasse realtà? Sarebbero cavoli amari.  E’ da sperare che ciò non avvenga, ma come si può vedere anche un’operazione che sembrava tranquilla, oggi presenta qualche incognita.
Chiari - Foresteria presso l'Istituto Morcelliano

Foresteria. Si tratta di alloggi - sette monolocali e quattro bilocali - realizzati nell'ala sud dell''Istituto Morcelliano. Il valore dell’operazione è di 1 milione e mezzo di euro e avrebbe dovuto essere finanziata con il ricavato del fotovoltaico. Come si può comprendere, per il momento ciò non è possibile. La Fondazione ha dovuto accendere un mutuo di 1,5 milioni di euro, i  cui termini (rata, durata, tasso) non sono al momento conosciuti. Riusciranno gli affitti a ripagare le rate del mutuo? Ne dubitiamo. Come dubitiamo che l’affitto dei monolocali e bilocali sia destinato a “giovani in difficoltà”, visto che lo stesso don Alberto ha parlato di locali “da concedere in locazione a un canone calmierato a maggiorenni, medici o insegnanti”. Quindi, per il momento, questa operazione è in perdita e lo sarà per parecchi anni, non porta maggior reddito alla Fondazione e non risponde alle finalità dell’ente.

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